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Una forma e un’identità per Gaia

La storia e il processo creativo che c’è dietro il logo di Gaia.

Quando ho trovato il nome giusto da dare a questo luogo, ho sentito la necessità di distinguerlo con un marchio che esprimesse fino in fondo quello che desideravo realizzare. (Se non avete ancora letto l’articolo sul progetto di Gaia, potete farlo qui.) Per questo ho contattato un graphic designer che conoscevo e ho portato a lui tutto il carico di aspettative che avevo nel cuore. Dopo qualche tempo che ci siamo confrontati e ci siamo scritti sui concetti da fermare nel logo, ci sembrava mancasse sempre qualcosa. Alla fine ho capito che la progettazione non poteva mai iniziare col giusto proposito se il grafico non fosse almeno stato una volta su Gaia. Così, ci siamo dati un appuntamento e, insieme, siamo andati su Gaia. Gli ho parlato della sua storia, delle coltivazioni che stavo seguendo e della vegetazione che avevo già trovato lì al mio arrivo. Qualche tempo dopo ci siamo incontrati di nuovo e lui mi ha presentato delle proposte. Questa di seguito è quella che ho scelto e la presentazione del suo processo creativo. Buona lettura! 

Presentazione del logo per Gaia – Azienda agricola

Il processo creativo della proposta per il logo parte dal luogo, inteso come immobile. La forma astratta è in realtà la sintesi del perimetro dell’appezzamento. Dalla planimetria si è tracciato il suddetto, reso un’unica linea curva chiusa, è stato infine ruotato di pochi gradi per renderlo più equilibrato. Questa forma ricorda anche un sassolino. Uno di quelli che si trovano sulle spiagge, utilizzati per la pratica dello stone balancing. Wikipedia definisce questa pratica «una forma di espressione artistica consistente nella realizzazione di composizioni fatte con pietre poste in equilibrio una sull’altra, che in apparenza sembrano essere fisicamente impossibili». L’associazione che mette insieme la forma al sasso e il sasso allo stone balancing, restituisce immediatamente un senso di equilibrio e distensione. I colori del logo, così eterei, donano nel contempo anche un senso di serenità e pace. Infine, la forma piena, di colore celeste, contenuta dalla traccia, assomiglia ad uno specchio d’acqua, un piccolo lago. Rocce e acqua, due elementi naturali che legano immediatamente al nome Gaia, la dea madre di tutti gli dei, personificazione della Terra. Inoltre, rocce e acqua sono anche la sintesi dei due grandi panorami che si possono osservare dalla tenuta. Rispettivamente, il Vesuvio e il Golfo di Napoli.

Anche la scelta dei colori istituzionali è stata condizionata dal luogo stesso. Sono infatti i primi che si percepiscono arrivati in tenuta. Il celeste, è il colore del cielo che sembra poter essere abbracciato con uno sguardo. Così contrastante con il grigio scuro del terreno, quello di origine vulcanica che caratterizza l’intera area e che è anche così fertile. Fertile per tante qualità di piante, come ad esempio gli ulivi che con il loro verde arricchiscono lo scenario di Gaia.

Il font scelto per il progetto, progettato dalla Latinotype, si integra perfettamente con la forma astratta per le sue linee morbide e le A leggermente arcuate. 

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