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Io sono Giulia e questo è il mio sogno

Prima di parlare del progetto di Gaia, degli step raggiunti in questi mesi e di quali novità vorrei proporre in futuro, sento di dovermi presentare e raccontare un po’ la mia storia.

Sono originaria di un paesino alle falde del vulcano che si chiama, per l’appunto, San Sebastiano al Vesuvio. Terminato il liceo scientifico nella mia cittadina, sento la necessità di cambiare luogo e per questo mi trasferisco a soli 200 km, nella meravigliosa capitale, Roma.

Innamorata della città eterna, inizio con gioia il mio percorso universitario, laureandomi prima in giurisprudenza nel 2011 e poi in economia nel 2013. Nel 2014 divento avvocato, ma senza mai esercitare la professione forense.

La mia carriera lavorativa inizia con uno stage presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dipartimento di studi e analisi della legislazione. Qui mi appassiono fortemente al diritto della concorrenza. Poi, in un secondo momento, capisco che anche lo splendido rapporto lavorativo e personale instaurato con le straordinarie professioniste del mio ufficio gioca a favore della mia passione. Nella speranza di poter vincere il concorso pubblico per entrare definitivamente nella compagine dell’Autorità, accumulo master, esperienze lavorative come consulente di settore, titoli di studio vari e, parallelamente, mi iscrivo ad un corso professionale per sommelier, tenuto dall’Associazione Italiana Sommelier.

Il vino da sempre è stato la mia passione, ma volevo approfondirne la conoscenza, le denominazioni, i territori, le pratiche vitivinicole. Ben presto mi rendo conto che il lunedì sera (il giorno del corso di sommelier) è, in effetti, il mio unico momento felice di tutta la settimana. Questa consapevolezza alimenta in me un forte desiderio di cambiamento e mi mette in crisi rispetto la vita che conduco.

Con questo desiderio nel cuore, decido di mettere un punto e ricominciare daccapo. Come una nuova vita. Conseguo il diploma da sommelier e mi iscrivo alla scuola internazionale di cucina l’ALMA, per poi conseguire nel 2019 il Master Sommelier ALMA-AIS sulla gestione e comunicazione del vino. Quest’esperienza, con annesso stage presso l’azienda vitivinicola Daniele Piccinin nella Lessinia veneta, mi ha segnata profondamente, consolidando le mie consapevolezze e la mia voglia di ritorno alle origini. Un desiderio di ristabilire un contatto con la mia terra natia, con la natura. Da quel momento, nessun rimpianto. Non c’è un solo giorno in cui non confermi le mie scelte e mi senta davvero felice.

Il progetto Gaia è venuto fuori da questo periodo. In questo luogo ho messo tutti i miei desideri, coltivandoli come sogni da guardare fiorire, nella speranza di raccogliere presto i frutti da poter condividere con tutti. Nei prossimi articoli vi illustrerò meglio il progetto e gli step finora raggiunti.

1 Comment

  1. In un momento in cui “il dilemma dell’onnivoro” si è fatto più pressante, in cui sono sempre più incerte le filiere alimentari, prese nella rete della produzione industriale del cibo, Gaia è un’ottima notizia. Soprattutto per la sua collocazione al Sud e perché non è un mero esempio di start up, il fai da te individualistico per inventarsi il lavoro dove non c’è. Gaia è un esempio virtuoso di ritorno alla terra per piantarvi “un sentimento” . Un grazie anche a Rita che mi fatto scoprire le marmellate e i friarielli (che ho messo sulla pizza, come ho visto fare a Napoli!)

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