(Solo) Secondo Natura!

Credo che pensare di poter gestire un’annata governandone l’andamento, prefissarsi dei risultati nella convinzione di raggiungerli con assiduità e incuranza delle leggi naturali, sia un’utopia. Ecco perché su Gaia tutto è regolato da un approccio osservazionale e di “buon senso”. Niente diserbanti, fertilizzanti, additivi chimici inquinanti di alcun genere nella lotta alle malattie patogene. Qui adottiamo solo sistemi di difesa a bassissimo impatto ambientale, intervenendo solo ove strettamente necessario e impiegando prodotti naturali o tutt’al più biologici. 

Qualità di prodotti
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Acri di estenzione
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Credo fermamente nel rapporto fiduciario che si istaura tra il produttore e il consumatore finale. Credo nella trasparenza comunicativa, nella lealtà d’animo, nell’etica e nel rispetto totale della natura e di chi la abita.
Giulia Filosa
Fouder

Coltivazioni vesuviane

Gaia ricade nel Parco Nazionale del Vesuvio, il suo terreno di origine vulcanica presenta una componente minerale di potassio, ferro, silice, fosforo assai fertile. Nel rispetto di questo luogo, ci impegneremo solo in coltivazioni autoctone, perché teniamo sia alla bontà dei prodotti che a salvaguardarne la storicità.  Tra le più antiche ritroviamo le albicocche vesuviane, il pomodorino del piennolo del Vesuvio, le olive vesuviane, un’ampia varietà di verdure e ortaggi e, chiaramente, il nostro vino. 

 

Proprio in virtù della composizione del sottosuolo, per lo più sabbioso, e per le condizioni pedoclimatiche,  quali l’influenza del mare del Golfo di Napoli e la presenza di un clima mite, con estati caldo ed afose ed inverni non particolarmente umidi e rigidi, oltre che per l’ottima esposizione e ventilazione, sono fermamente convinta che questo territorio, da un punto di vista strettamente vitivinicolo, sia più di matrice bianchista che rossista.

Per questo motivo, il progetto vitivinicolo che Gaia si propone di realizzare è quello di valorizzare il vitigno a bacca bianca principe di questo territorio, il Caprettone, lasciando che riesca ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità organolettiche, nella sua piena naturalezza ed autenticità.